Anche emigranti italiani e di altri Paesi Ue fra i novemila deportati da Trump a Guantanamo – Attualità

WASHINGTON – Tra le migliaia di stranieri che saranno deportati da Donald Trump a Guantanamo ci sarebbero anche italiani. Lo rivela il Washington Post citando funzionari.
Oltre all’Italia ci sono migranti provenienti da vari Paesi europei: Gran Bretagna Francia, Germania, Irlanda, Belgio, Paesi Bassi, Lituania, Polonia, Turchia e Ucraina, ma anche da altre parti del mondo, tra cui molti provenienti da Haiti.
Alla vigilia di una mega parata che celebrerà a Washington i 250 anni dell’esercito americano e il giorno del suo 79esimo compleanno, Donald Trump ha raddoppiato la presenza di soldati a Los Angeles per tenere sotto controllo le manifestazioni e annunciato l’invio di 9.000 migranti nel carcere di massima sicurezza di Guantanamo.
Mentre nelle strade della città della California al quinto giorno di proteste la situazione sembra essere più tranquilla, il presidente americano si dice pronto ad invocare l’Insurrection Act, la legge del 1807 usata per l’ultima volta da George Bush nel 1992. Quattromila militari della Guardia Nazionale e 700 marines saranno dispiegati per almeno due mesi nella città della California,
La sindaca di Los Angeles, Karen Bass, ha annunciato l’imposizione del coprifuoco in alcune zone del centro della città dalle 20 alle 6 ora locale (dalle 5 alle 15 in Italia). “Ho dichiarato l’emergenza locale e imposto il coprifuoco” notturno nella seconda città più grande degli Stati Uniti “per fermare vandalismi e saccheggi”, ha detto la Bass in una conferenza stampa.
“Quando ci sarà la pace a Los Angeles i soldati se ne andranno”, ha detto Donald Trump, parlando con i giornalisti al seguito. Quanto alle regole di ingaggio dei militari nella città, il presidente americano non ha dato indicazioni precise: “È molto semplice: se i manifestanti sono pericolosi, se tirano mattoni, se sputano in faccia agli agenti, se prendono a pugni le persone, l’esercito risponderà con una grande forza e loro finiranno in galera per lungo tempo”.
A Los Angeles e altre città americane sono scoppiate proteste in risposta a una nuova ondata di raid anti-immigrazione condotti dall’agenzia federale ICE, su ordine di Trump, con perquisizioni e arresti di presunti migranti irregolari in diversi luoghi di lavoro e quartieri.
Migliaia di persone sono scese in piazza per manifestare contro quella che viene percepita come una stretta repressiva sulle politiche migratorie e una militarizzazione della risposta federale. Le proteste, inizialmente pacifiche, si sono rapidamente trasformate in scontri violenti con la polizia e le forze federali, specialmente dopo il dispiegamento della Guardia Nazionale e successivamente di 700 Marines, inviati da Trump.
Apsny News